Il Registro Storico Vespa nasce nel 1980 allo scopo di tutelare il patrimonio di informazioni tecniche, storia e costume legato all’esistenza della Vespa e di far conoscere i metodi di conservazione delle Vespa storiche, che hanno segnato la storia delle due ruote in tutto il mondo.
Manifestazioni vespistiche, mostre ed esposizioni in occasioni di eventi particolari, passerella di eleganza riservate alle sole Vespa d’epoca, hanno contribuito non poco ad accrescere l’interesse nei confronti della Vespa d’annata, basti pensare al successo riscosso dai raduni internazionali di Rovereto, Noventa Vicentina, Pontedera, Todi, Lerici, Correggio Emilia e Peccioli – Alta Valdera, il raduno del ventennale.
Il Registro Storico Vespa permette di avere un attestato di omologazione della propria Vespa ed è quindi uno strumento di grande utilità per tutti gli appassionati ed in particolar modo per i collezionisti.
Il Registro Storico Vespa opera attraverso una Commissione Tecnica Nazionale, composta da un conservatore, Luigi Frisinghelli, da un segretario, Roberto Leardi, e da tredici commissari esperti: Umberto D’Ambrosi, Carlo Ruggero, Giuseppe Stefanelli, Uldiano Acquafresca; Giorgio Notari, Enrico Canali, Gaetano dell’Isola, Marco Caloi; Claudio Bernardini, Alberto Mascheroni, Bruno Acquafresca, Silvano Belelli e Luigi Bertaso. La commissione si riunisce più volte all’anno, a seconda del numero di richieste di omologazione ricevute.
Attualmente vengono rilasciati tre diversi tipi di omologazione: se il veicolo è restaurato o conservato in modo perfetto e corrisponde in tutto e per tutto alle caratteristiche originarie, la valutazione sarà Seconda Categoria con proposta di Prima (al proprietario verrà inviata tale targa). In un secondo tempo la Vespa dovrà essere esaminata dal vivo da due commissari esperti. Se il mezzo è idoneo avrà la targa d’oro di Prima Categoria. Se presenta alcune imperfezioni nel restauro la valutazione è Buono, con l’assegnazione della targa d’argento di Seconda Categoria. La Terza Categoria, con targa di bronzo, va ai veicoli con notevoli imperfezioni. I difetti vengono annotati sul libretto di omologazione, ma resta sempre la possibilità di far sistemare il mezzo e sottoporlo di nuovo al giudizio della commissione, per avere un passaggio di categoria.
Manifestazioni vespistiche, mostre ed esposizioni in occasioni di eventi particolari, passerella di eleganza riservate alle sole Vespa d’epoca, hanno contribuito non poco ad accrescere l’interesse nei confronti della Vespa d’annata, basti pensare al successo riscosso dai raduni internazionali di Rovereto, Noventa Vicentina, Pontedera, Todi, Lerici, Correggio Emilia e Peccioli – Alta Valdera, il raduno del ventennale.
Il Registro Storico Vespa permette di avere un attestato di omologazione della propria Vespa ed è quindi uno strumento di grande utilità per tutti gli appassionati ed in particolar modo per i collezionisti.
Il Registro Storico Vespa opera attraverso una Commissione Tecnica Nazionale, composta da un conservatore, Luigi Frisinghelli, da un segretario, Roberto Leardi, e da tredici commissari esperti: Umberto D’Ambrosi, Carlo Ruggero, Giuseppe Stefanelli, Uldiano Acquafresca; Giorgio Notari, Enrico Canali, Gaetano dell’Isola, Marco Caloi; Claudio Bernardini, Alberto Mascheroni, Bruno Acquafresca, Silvano Belelli e Luigi Bertaso. La commissione si riunisce più volte all’anno, a seconda del numero di richieste di omologazione ricevute.
Attualmente vengono rilasciati tre diversi tipi di omologazione: se il veicolo è restaurato o conservato in modo perfetto e corrisponde in tutto e per tutto alle caratteristiche originarie, la valutazione sarà Seconda Categoria con proposta di Prima (al proprietario verrà inviata tale targa). In un secondo tempo la Vespa dovrà essere esaminata dal vivo da due commissari esperti. Se il mezzo è idoneo avrà la targa d’oro di Prima Categoria. Se presenta alcune imperfezioni nel restauro la valutazione è Buono, con l’assegnazione della targa d’argento di Seconda Categoria. La Terza Categoria, con targa di bronzo, va ai veicoli con notevoli imperfezioni. I difetti vengono annotati sul libretto di omologazione, ma resta sempre la possibilità di far sistemare il mezzo e sottoporlo di nuovo al giudizio della commissione, per avere un passaggio di categoria.