Se la Vespa è un mezzo passato alla storia lo si deve oltre alla sua forma e alle sue prestazioni, anche ai colori che l’hanno sempre caratterizzata. E per tutti i collezionisti, oltre che gli appassionati, esiste una precisa tabella di colori che sono quelli originali prodotti da un’azienda del settore come MaxMeyer e che valgono anche per i modelli metallizzati.
La Vespa nel corso degli anni, ha saputo regalare delle emozioni sempre nuove, riguardo alla tipologia di colori scelti che hanno creato dei veri e propri trend, oltre ad aver stabilito primati assoluti in termini del rispetto di determinati codici di colore.
Dal 1946 e fino al 1980, la Vespa ha dato vita alle cosiddette tinte metallizzate e, solitamente, veniva data priorità a quelle pastello. In quel periodo, si usava molto lo smalto bilux senza l'uso di alcun tipo di trasparente, e veniva utilizzato il diluente in quanto, prima la qualità dello smalto, era di tipo nitro sintetico. Era il periodo in cui le vespe color pastello sfrecciavano per le strade, da vere protagoniste delle due ruote.
Dal 1980, in poi, la storia dei colori della Vespa è cambiata molto, perché è arrivato un altro tipo di smalto che veniva mescolato al trasparente e veniva dato luogo alle tinte di tipo metallizzato, dove facevano il proprio ingresso i pastelli a doppio strato. In quel periodo, poi, arriva anche il catalizzatore per le tinte pastello che con doppio componente, riusciva a dar vita a un lucido diretto in grado di creare nuove alternative di colore, in grado di rivoluzionare per sempre il mondo della Vespa.
Questo è il periodo in cui, ad avere la meglio, erano le tinte del tipo bordeaux, arancio metallizzato, grigio, azzurro, rosso, grigio ametista, grigio metallizzato, blu, arancione, giallo o anche verde. Invece, negli anni 60, come già anticipato, la Vespa aveva presentato tinte alternative che utilizzavano il meccanismo della metallizzazione. Il modo in cui veniva riverniciata la Vespa, a partire dagli anni 80, ha rivoluzionato per sempre le tecniche utilizzate ancora oggi, tanto è che, finita la verniciatura, si iniziava a dare il via alla lucidatura con pasta abrasiva e polish. Questo sistema, sebbene meccanizzato, avviene ancora oggi.
I colori che hanno caratterizzato la Vespa di anno in anno
Nel corso degli anni, a partire dal 1946 ad oggi, la Vespa si è contraddistinta per i suoi colori molto particolari ed infatti, ogni modello e ogni particolare tipologia di Vespa, aveva il suo codice colorato che andava necessariamente rispettato. Oltre alla novità di inserire colori metallizzati, c'erano anche le stesse tinte a fare la differenza.
Nel 1946 infatti, la Vespa 98 era disponibile in grigio classico o metallizzato, e non c'erano alternative di colore, che sono invece arrivate nel 1948, quando i modelli erano disponibili anche in verde metallizzato. A fare il suo ingresso nel 1953, è invece il verde pastello e la sua tonalità particolare, che rese la Vespa 125 U dell'epoca, un vero e proprio gioiello delle due ruote.
I modelli successivi invece, sono sempre stati caratterizzati dall'utilizzo del grigio, in prima linea, fino alle novità apportate per il modello 125 o 150, a partire dal 1958, quando nei colori della Vespa, arrivano anche il beige chiaro metallizzato e il grigio e azzurrino metallizzato. È la prima volta che la Vespa si colora, prendendo ispirazione dal cielo: si tratta di una tonalità che poi sarà destinata a fare la differenza, nel mercato delle due ruote.
Con la Vespa 125 di inizio 1963, viene preso in considerazione il blu medio, o addirittura l'avorio, del modello Gran Lusso. E' dal 1964 in poi, che il rosso, il verde e il grigio ametista, la fanno da protagonisti. L'utilizzo della verniciatura metallizzata e le nuove tecniche di verniciatura, fanno in modo che anche i colori utilizzati in passato, assumano nuove dimensioni per la Vespa, a cavallo degli anni 60: ma è soltanto nel 1966, che la casa produttrice decide di puntare per il modello 50 a nuovi colori: arrivano l'avorio New York, il giallo positano, il verde mela e il rosa shocking.
Proprio questa caratteristica, cioè di saper cambiare sempre il modulo di colore in base a quelle che sono le esigenze societarie e anche soprattutto, per andare a passo con la moda, riuscirà a rendere la Vespa un modello senza tempo. Un'icona in grado di rivestirsi e realizzarsi, a seconda delle esigenze dei tempi moderni. All'inizio degli anni 70, a trionfare nella casa Vespa, è il giallo ed in particolare, i colori “chiaro di luna” metallizzato, giallo cromo, ma anche rosso corallo, biancospino e rosso Katmandu.
La Vespa nel corso degli anni, ha saputo regalare delle emozioni sempre nuove, riguardo alla tipologia di colori scelti che hanno creato dei veri e propri trend, oltre ad aver stabilito primati assoluti in termini del rispetto di determinati codici di colore.
Dal 1946 e fino al 1980, la Vespa ha dato vita alle cosiddette tinte metallizzate e, solitamente, veniva data priorità a quelle pastello. In quel periodo, si usava molto lo smalto bilux senza l'uso di alcun tipo di trasparente, e veniva utilizzato il diluente in quanto, prima la qualità dello smalto, era di tipo nitro sintetico. Era il periodo in cui le vespe color pastello sfrecciavano per le strade, da vere protagoniste delle due ruote.
Dal 1980, in poi, la storia dei colori della Vespa è cambiata molto, perché è arrivato un altro tipo di smalto che veniva mescolato al trasparente e veniva dato luogo alle tinte di tipo metallizzato, dove facevano il proprio ingresso i pastelli a doppio strato. In quel periodo, poi, arriva anche il catalizzatore per le tinte pastello che con doppio componente, riusciva a dar vita a un lucido diretto in grado di creare nuove alternative di colore, in grado di rivoluzionare per sempre il mondo della Vespa.
Questo è il periodo in cui, ad avere la meglio, erano le tinte del tipo bordeaux, arancio metallizzato, grigio, azzurro, rosso, grigio ametista, grigio metallizzato, blu, arancione, giallo o anche verde. Invece, negli anni 60, come già anticipato, la Vespa aveva presentato tinte alternative che utilizzavano il meccanismo della metallizzazione. Il modo in cui veniva riverniciata la Vespa, a partire dagli anni 80, ha rivoluzionato per sempre le tecniche utilizzate ancora oggi, tanto è che, finita la verniciatura, si iniziava a dare il via alla lucidatura con pasta abrasiva e polish. Questo sistema, sebbene meccanizzato, avviene ancora oggi.
I colori che hanno caratterizzato la Vespa di anno in anno
Nel corso degli anni, a partire dal 1946 ad oggi, la Vespa si è contraddistinta per i suoi colori molto particolari ed infatti, ogni modello e ogni particolare tipologia di Vespa, aveva il suo codice colorato che andava necessariamente rispettato. Oltre alla novità di inserire colori metallizzati, c'erano anche le stesse tinte a fare la differenza.
Nel 1946 infatti, la Vespa 98 era disponibile in grigio classico o metallizzato, e non c'erano alternative di colore, che sono invece arrivate nel 1948, quando i modelli erano disponibili anche in verde metallizzato. A fare il suo ingresso nel 1953, è invece il verde pastello e la sua tonalità particolare, che rese la Vespa 125 U dell'epoca, un vero e proprio gioiello delle due ruote.
I modelli successivi invece, sono sempre stati caratterizzati dall'utilizzo del grigio, in prima linea, fino alle novità apportate per il modello 125 o 150, a partire dal 1958, quando nei colori della Vespa, arrivano anche il beige chiaro metallizzato e il grigio e azzurrino metallizzato. È la prima volta che la Vespa si colora, prendendo ispirazione dal cielo: si tratta di una tonalità che poi sarà destinata a fare la differenza, nel mercato delle due ruote.
Con la Vespa 125 di inizio 1963, viene preso in considerazione il blu medio, o addirittura l'avorio, del modello Gran Lusso. E' dal 1964 in poi, che il rosso, il verde e il grigio ametista, la fanno da protagonisti. L'utilizzo della verniciatura metallizzata e le nuove tecniche di verniciatura, fanno in modo che anche i colori utilizzati in passato, assumano nuove dimensioni per la Vespa, a cavallo degli anni 60: ma è soltanto nel 1966, che la casa produttrice decide di puntare per il modello 50 a nuovi colori: arrivano l'avorio New York, il giallo positano, il verde mela e il rosa shocking.
Proprio questa caratteristica, cioè di saper cambiare sempre il modulo di colore in base a quelle che sono le esigenze societarie e anche soprattutto, per andare a passo con la moda, riuscirà a rendere la Vespa un modello senza tempo. Un'icona in grado di rivestirsi e realizzarsi, a seconda delle esigenze dei tempi moderni. All'inizio degli anni 70, a trionfare nella casa Vespa, è il giallo ed in particolare, i colori “chiaro di luna” metallizzato, giallo cromo, ma anche rosso corallo, biancospino e rosso Katmandu.